Ripa della
Volta

Storia di un incontro
Un ambiente unico, mitigato da un clima favorevole, dove il vigneto viene salvaguardato, rispettato, valorizzato e dove la sostenibilità trova terreno fertile per la produzione di un vino biologico, autoctono e di rara qualità. Tutto questo è RIPA DELLA VOLTA, un piccolo eremo a Romagnano, già nel ‘700 coltivato a vite. È da qui che nel 2016 prende forma l’avventura di Francesco e Michele Montresor, già alla guida di Ottella, Andrea Pernigo, giovane imprenditore appassionato e lungimirante e Tommaso Zanini, fautore del fortunato incontro, che intuiscono le potenzialità di queste alte colline.
Sono venticinque ettari di terreno tra i 300 e 600 metri di altitudine, di
terre incontaminate da lavorare con rispetto. Venticinque ettari in cui dar
vita a qualcosa di unico e di importante. Ecco quindi un Amarone Docg e
un Ripasso Doc, i primi due nati da questo progetto d’eccellenza, e un Valpolicella
Superiore.
L’obbiettivo è la creazione di vini dalla forte personalità, consapevoli di lavorare in una situazione ambientale unica, con un microclima particolare, su suoli marnosi, recuperando vitigni autoctoni di grande valore etico e storico.
L’eleganza di un territorio autentico e florido si traduce in un’etichetta
d’autore, che porta la firma dell’artista veronese Patrizio Vanessi, quasi a
voler “vestire” la bottiglia di un nuovo ed inconfondibile spirito artistico.
“La performance dell’esecuzione dell’etichetta RIPA DELLA VOLTA sintetizza
un gesto, un segno, non pensato, non studiato, ma istintivo, di getto,
senza indugi e riflessioni, concettualmente forte, aspro e vero, come la terra
da dove nasce.” raccontano i fratelli Montresor che, in questo progetto,
mettono in gioco non solo la propria esperienza, ma soprattutto la passione
ed il bagaglio storico culturale che li contraddistingue.
Un progetto, un luogo magico, una miscela vera, potente ed autentica,
proprio come il buon vino deve essere.